Il 28 febbraio scorso, l’Istituto Teologico di Catanzaro, in collaborazione con la Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale – rappresentata dal preside, il prof. rev.do Emilio Salvatore, presente alla giornata – ha promosso l’annuale convegno degli studenti dal tema “La solitudine ai tempi del Sinodo”.Anche la sezione “San Luigi” di Posillipo – con la rappresentanza dell’equipe della Segreteria Studenti, Giuseppe Sarnataro, Nicolas Scaperrotta, Matteo Parisi, Francesco Allocco e Italo Prisco – non ha voluto perdere quest’importante occasione di confronto e arricchimento, avendo nel cuore, anzitutto, l’intenzione di manifestare l’affetto, la vicinanza, nonché il desiderio di feconda collaborazione con i fratelli studenti dell’Istituto calabro. Un’opportunità per vivere la sinodalità: studenti di diverse sezioni, che condividono, sui passi del Maestro, l’ascolto di vie nuove che lo Spirito ci sta suggerendo.
“Se è vero che la parola ‘sinodalità’ significa ‘camminare insieme’, percorrere la stessa strada tenendosi per mano, è anche vero che non basta essere gli uni con gli altri per realizzare una vera sinodalità evangelica perché occorre avere anche uno stile comune e il medesimo obiettivo” – ci ha ricordato il Gran Cancelliere della PFTIM, S. E. R. Mons. Domenico Battaglia, Arcivescovo di Napoli. “La sinodalità ecclesiale” – ha, poi, continuato – “nasce dalla vita stessa di Gesù, dal suo sogno di comunità, dalle esigenze più radicali della sua Parola che invita a fondare ogni scelta personale e comunitaria sull’amore, amore che quando incontra il bisogno, la difficoltà, la fragilità del fratello o della sorella che ci cammina accanto diviene servizio”.
Papa Francesco sogna una Chiesa sinodale, che vuole essere, nel clima attuale di un mondo globalizzato ma paradossalmente frammentato e diviso più che mai, una testimonianza silenziosa, che mostra all’umanità che è possibile realizzare la “convivialità delle differenze”, che è possibile camminare insieme senza lasciare indietro nessuno, che è possibile perfino litigare ma sempre tenendosi per mano, senza strappi laceranti, lasciando spazio al perdono vicendevole.
Combattendo ogni deriva individualistica e di potere, una Chiesa che cammina insieme sulle vie della storia, è di per sé già un annuncio. In questa direzione, con l’attenzione del sociologo, ci ha condotti l’intervento del prof. Vincenzo Bova, ordinario di Sociologia dell’Università della Calabria. “I processi di trasformazione che hanno accompagnato lo sviluppo della società moderna hanno inciso profondamente sulla formazione di un soggetto superindividualizzato” – ha spiegato il prof. Bova – “e, in questo contesto di ‘moltiplicazione delle opzioni religiose’ – ‘prima si nasceva in una chiesa, ora si sceglie se abitarla’ – crescono le scelte offerte ad un uomo che sempre più, nella tarda modernità, sperimenta la solitudine, nella quale altro non può fare che arrendersi alle logiche di funzionamento del potere dominante o rifugiarsi in momentanei paradisi artificiali che nascondono l’essenza della risposta che Leopardi mette in bocca al suo pastore errante ‘ed io che sono?’. Un uomo che non riesce a cambiare la sua vita perché ha smarrito il senso del ‘noi’. Costruire, dunque, luoghi in cui possa abitare il senso di appartenenza” – ha, così, rilanciato la missione della Chiesa il sociologo – “in cui possa nascere un ‘noi’ capace di proporre e far sperimentare valori, è il grande compito della Chiesa, rilegatrice di senso. Con la sua forza trasformativa, rivoluzionaria, può generare comunità, per evitare che la solitudine dell’uomo contemporaneo permetta che smarrisca il senso di appartenenza e, dunque, la sua identità autentica”.
Il pomeriggio – sotto la guida di Mons. Valentino Bulgarelli, Responsabile del Servizio Nazionale per gli Studi Superiori di Teologia e Scienze Religiose della CEI – ci siamo divisi nei gruppi sinodali per metterci in ascolto della Parola. Nella condivisione, ci siamo sentiti un unico Corpo, animati dallo stesso desiderio di annunciare il Regno e servire la vita, assumendoci la fatica di ripresentare, oggi, l’attualità rivoluzionaria del Vangelo di Cristo. Mons. Bulgarelli, tirando le conclusioni della giornata, ci ha incoraggiati a vivere un “aggiornamento pastorale e comunicativo, nonché intellettuale” che abbia come sfondo la sorgività della Chiesa delle origini.
Una giornata di grazia per imparare ad essere “segno profetico” in questo mondo, nutrendoci di ogni parola che esce dalla bocca di Dio, ascoltando ogni parola che sgorga dal cuore dell’umanità, curiosi del mondo, per imparare dal Maestro la via, per imparare dai fratelli che incontriamo sul cammino come attraversarla insieme.
Equipe di Segreteria Studenti
PFTIM, sez. “San Luigi”