Emanuele IULA
Migrazioni e modernità
Una lettura generativa
Queriniana, Brescia 2019, pp. 224
ISBN 9788839909954
Il cittadino autoctono, con le sue abitudini e gli stili di vita, è senz'altro uno dei principali interessati dalla rigenerazione implicata dall'accoglienza dello straniero. Il cambiamento e l'influenza che scaturiscono nel momento in cui un migrante entra in contatto con una nuova società devono necessariamente essere considerati nella loro reciprocità. Infatti non è solo chi arriva a dover apprendere nuovi modi di vivere e di pensare. Anche chi riceve va incontro a un processo implicante, se non un cambiamento deciso, almeno una revisione critica delle sue abitudini. Se le migrazioni sono spesso recepite come una fonte di disturbo per un autoctono, questo è dovuto alla forza che hanno di incidere nel meccanismo di rigenerazione sociale il quale non è affatto impermeabile alla presenza di stranieri. Per quanto possano ergersi muri culturali, economici, amministrativi, ecc., la presenza di una persona in situazione di bisogno non manca di attirare l'attenzione di qualcuno disposto a investire su di lei, nei molteplici modi in cui questo può accadere. È anche così che le migrazioni incidono sulle traiettorie del progresso socio-politico di un Paese. Grazie alle migrazioni, e talvolta a causa di queste, il futuro non è più una proiezione del presente, ma una novità anch'essa da accogliere.
Emanuele IULA
gesuita romano, si è specializzato in etica e filosofia politica presso il Centre Sèvres – Facultés jésuites de Paris. È docente di etica e mediazione dei conflitti alla Pontificia Facoltà Teologica dell'Italia Meridionale, sez. San Luigi. Tra le sue pubblicazioni, troviamo Carlo Maria Martini. La Parola che rigenera il mondo (Mimesis, 2015), Nous, les fils de la déconstruction. Essai d'éthique générative (Mimesis, 2018) e un romanzo filosofico dal titolo Chiedilo a Luna (Efesto, 2018).