Teologia della vita cristiana
Indirizzo di Spiritualità A.A. 2024-25
Ebrei ed Ebraismo tra storia, letteratura rabbinica e presente
Stati, società e geopolitica nel contesto del Mediterraneo
Le speranze e la Speranza (verso il Giubileo del 2025)
Discernimento spirituale e morale, e conversione pastorale. La parrocchia in stato di missione
Istanze di autorità e relazioni tra le comunità cristiane delle origini nell’area mediterranea
Considerare la vita nello Spirito. Approcci contemporanei
Scegliere quale “immagine” (Gen 1,26-27): conseguenze spirituali delle varie prospettive teologico-patristiche
Il perdono che genera la vita
La Chiesa sinodale: problemi e prospettive aperte
Il servizio dell’autorità e la partecipazione: Mosè, guida del popolo, tra Esodo e Numeri
Liturgia e cammino sinodale: un circolo virtuoso
La mistica moderna secondo M. de Certeau
Per un’autorità esercitata secondo il cuore di Dio: una prospettiva ignaziana
Il discernimento degli spiriti nella tradizione spirituale orientale in epoca patristica (IV-VI sec.)
Teologia spirituale come vita nello Spirito
Dall’anno accademico 2025/2026 la Licenza in Vita Cristiana presso la PFTIM sezione san Luigi acquista un profilo rinnovato, assumendo un profilo più marcato di teologia spirituale.
La VISIONE della nostra proposta punta sulle radici profonde della vita nello Spirito, così come è stata sperimentata e trasmessa dai maestri e dai dottori che ci hanno preceduto; visione che permetta un vero processo di trasposizione di quei valori nelle coordinate attuali, senza limitarsi alla mera ripetizione di formule passate né di gettare via il patrimonio ricevuto per mero prurito di cose nuove (cf 2Tm 4,3) inseguendo venti di moda. Per questo dedichiamo spazio innanzitutto alla tradizione spirituale patristica, medievale e moderna, con un particolare riguardo alla dimensione affettiva e simbolica della teologia. Inoltre, guarda ai grandi tesori delle Chiese d’Oriente, proponendo un contatto con le tradizioni liturgiche, teologiche e spirituali dell’Oriente Cristiano. Essendo una licenza proposta all’interno della tradizione della Compagnia di Gesù, uno spazio importante è dato alla spiritualità ignaziana, soprattutto in quelle dimensioni che sono riconosciute essere tra le più caratteristiche: gli Esercizi, l’accompagnamento e il discernimento. Infine, come è tipico della spiritualità della Compagnia, l’attenzione alla spiritualità contemporanea in dialogo con il pensiero attuale, con le arti figurative e la letteratura.
La nostra MISSIONE è quella di preparare i nostri studenti (sacerdoti, religiose, religiosi, laici) a essere persone capaci di vivere più profondamente la propria vita in Cristo e di essere a loro volta collaboratori della missione del Signore nel campo della spiritualità, degli esercizi spirituali, nel ministero dei ritiri.
A Napoli, città unica, particolare per le sue sfide, i suoi tesori e la sua storia, ora è possibile studiare in un solo percorso di Licenza ciò che altrove richiederebbe la frequenza di vari istituti diversi, entrando in un serio percorso di contatto con quelle radici della spiritualità cristiana che, poiché radicate nella vita in Cristo, sono così profonde da non morire mai.
FAQ
La Sezione san Luigi della PFTIM di Napoli ha rimodulato una delle sue proposte di Licenza in una prospettiva più chiara di Teologia Spirituale. È una novità nel solco della tradizione. La tradizione è quella ben conosciuta della attenzione allo studio, all’educazione e alla didattica che ha reso famosa la Ratio studiorum della Compagnia di Gesù negli ultimi quasi cinque secoli. La novità è che la Licenza in Vita Cristiana acquisisce adesso una fisionomia molto più marcata nella direzione di una vera e propria Licenza in Teologia spirituale.
A) IGNAZIANITÀ. Anche qui, resta la tradizione: capisaldi di questo percorso sono i pilastri che hanno reso conosciuti i gesuiti nella loro storia come apprezzati accompagnatori spirituali, predicatori di esercizi, maestri di discernimento: accompagnamento spirituale, discernimento e dinamica degli Esercizi, con una attenzione anche alle correnti di spiritualità contemporanee, alle quali la Compagnia, fedele al suo motto cercare e trovare Dio in tutte le cose, non ha mai cessato di prestare attenzione come luogo di manifestazione di Dio e possibile occasione di incontro con l’uomo contemporaneo. Studiare spiritualità ignaziana prima era possibile solo a Roma. Adesso no, è possibile farlo anche a Napoli.
B) PATRISTICA E TRADIZIONE MEDIEVALE. La Teologia spirituale viene da lontano: ecco che nella nostra proposta sarà possibile bere alle fonti della spiritualità cristiana: l’altra corrente che anima la proposta di questa Licenza è l’attenzione al deposito della tradizione, patristica e medievale, frutto della esperienza di chi ci ha preceduto nel cammino dell’incontro personale con Cristo.
C) SPIRITUALITÀ ORIENTALE. Infine, non si respira bene se non a due polmoni! Nel 1922 la Santa Sede affidò alla Compagnia di Gesù il Pontificio Istituto Orientale di Roma, perché divenisse un modo di aiutare le Chiese orientali, eredi della tradizione apostolica e patristica, a conoscere e far conoscere i tesori storici, teologici, liturgici e spirituali dell’Oriente Cristiano. Figure come I. Hausherr e T. Spidlik crearono (il primo) e fecero conoscere con straordinarie doti di divulgazione (il secondo) la spiritualità orientale come disciplina scientifica di studio, permettendo che tutta la Chiesa potesse conoscere tali tesori. Ebbene, la nostra Licenza, grazie alla presenza di gesuiti e professori formati al PIO e con ventennale esperienza di Oriente cristiano, permette di entrare in contatto con questi tesori.
D) DIALOGO CON IL PENSIERO CONTEMPORANEO, ARTE E LETTERATURA. Le radici profonde servono a non perdersi nel vento delle mode, ma ogni momento della storia ha i suoi sentieri verso Dio da esplorare. Sapere chi siamo e da dove veniamo non serve per restare fermi, ma per camminare con sicurezza e audacia apostolica (P. H. Kolvenbach). Ecco perché il dialogo con il pensiero contemporaneo e gli ambiti dove più si esprime l’umano non possono essere alieni dalla nostra proposta.
Tutto questo adesso è possibile trovarlo a Napoli. Il curriculum che a Roma o altrove uno dovrebbe comporre in tre o quattro facoltà diverse, oggi è possibile trovarlo nella sezione San Luigi della PFTIM, in un luogo solo!
Questa Licenza è certamente una delle più spendibili. Alla fine del percorso una persona riceverà un potenziamento nelle sue abilità di dare ritiri, predicazioni, formazione per l’accompagnamento spirituale, per la catechesi. Avrà una visione comprensiva dello sviluppo dei temi e delle questioni principali della spiritualità e avrà una visione più unificata della vita in Cristo dal punto di vista morale, sacramentale e liturgica, “a due polmoni”. È una delle poche per le quali non si richiede de facto un dottorato successivo per poterla “spendere”, perché non ha come unico sbocco l’insegnamento. Essa è utile immediatamente ai sacerdoti e ai religiosi e alle religiose, per la loro pastorale diretta. Ma anche a laici che vogliano approfondire la propria vita spirituale e aiutare le persone, nei modi che troveranno più opportuni, nella loro parrocchia, nel loro movimento, etc.
Certamente. Chi frequenta la nostra Licenza ha davanti a sé due opzioni. La prima è il cammino che viene offerto ogni semestre, pensato per essere equilibrato di tutte dimensioni precedenti. Alla fine del biennio, lo studente avrà avuto una frequentazione di ognuna delle linee presenti nella nostra proposta -- spiritualità “radice” (patristico-medievale), spiritualità ignaziana e contemporanea, spiritualità orientale; oppure, dare un taglio più specifico a una di queste dimensioni: in questo caso, con l’aiuto di un tutor, potrà usare i quattro possibili corsi da fare in forma tutoriale (uno per semestre) per approfondire alcuni aspetti specifici dell’indirizzo che gli interessa.
Sì, come ogni cosa che ha valore. La Licenza è un investimento di studio che si fa per il maggior servizio al popolo di Dio. Sono tempo ed energie investite per la propria formazione umana e religiosa. C’è un curioso modo di pensare, che considera la Licenza in Teologia spirituale come “facile”, come non richiedente impegno o capacità. Bene, è sbagliato. La Licenza in Vita Cristiana, vita nello Spirito è una licenza, come si diceva una volta, in Sacra Theologia, che abilita all’insegnamento della teologia nel suo complesso, gradino precedente al Dottorato. Deve essere fatta bene. Così come l’impegno da parte dei docenti è straordinario e di livello elevato, ugualmente deve essere l’impegno di chi sceglie di intraprendere questo cammino.
Il nucleo centrale del corpo docente di questa Licenza è formato da gesuiti, segnale questo di interesse e di impegno da parte della Compagnia per questa opera educativa. La diminuzione di vocazioni e la crescente richiesta per altre sue opere richiede, da parte della Compagnia di Gesù, di pensare bene le destinazioni delle sue forze. L’investimento di risorse per la Sezione in questi ultimi anni è un segnale forte di attenzione per questa opera. Il gruppo portante dei docenti è una equilibrata amalgama tra esperienza di insegnamento e di studio con giovani professori all’inizio della loro carriera. L’esperienza e la visione sintetica dei primi, unita all’entusiasmo e alla freschezza dei secondi permette una offerta assai ricca. Ci sono esperti di spiritualità ignaziana ed esperti di teologia patristica e orientale; ci sono poi professori di altri settori che collaborano, come quelli di Arte e Teologia e della Teologia Fondamentale. Ci sono poi alcuni docenti invitati da altre Facoltà, che portano competenze e visioni delle discipline declinate in modo differente e perciò arricchente.
Questa affermazione può sembrare di buon senso. “Ho già avuto vari di questi professori, voglio qualcosa di diverso”. Ma ragionare così fa dimenticare un aspetto importantissimo. Prima di tutto NON tutti i professori del I ciclo sono quelli del II. Ma, ancora più importante, il passaggio dal I ciclo al ciclo della Licenza cambia tutto! Anche se il professore è lo stesso, il livello di presentazione della materia, così come ciò che viene richiesto allo studente, è completamente diverso. Si tratta di uno studio più maturo, dove si è seguiti più da vicino e dove si instaura un rapporto docente/alunno più ravvicinato e personalizzato, e il numero contenuto di studenti permette quella cura personalis che da sempre è stato uno dei punti di forza della pedagogia dei gesuiti.